Modena – Dopo l’avvento dell’Industria 4.0, basata su digitalizzazione e AI, si aprono nuovi scenari con la tecnologia 5.0, un modello di impresa caratterizzato dalla cooperazione tra esseri umani e macchine ‘intelligenti’, il cui fine è la massima personalizzazione dei prodotti.
Già per molte aziende del modenese, soprattutto dove si fa assemblaggio, nei settori biomedicale, meccanica, automotive l’impiego dei Cobot, robot antropomorfi ‘collaborativi’ che imitano le capacità umane di movimento e percezione, è una realtà, e potrà solo crescere. In numerosi impianti di processo in tutto il mondo, poi, si punta alla cosiddetta ‘produzione a luci spente’ dove robot lavorano in autonomia per periodi di tempo prolungati occupandosi di tutti gli aspetti critici. E l’industria ceramica del distretto sassolese è pronta per questo salto?
Lo abbiamo chiesto all’Ingegner Cristiano Canotti, consulente ed esperto del mondo della ceramica. “Siamo indietro nell’applicazione del 5.0 canonico, perché il processo produttivo ceramico è caratterizzato da una rigidità strutturale legata al suo ciclo produttivo con fasi ‘chiuse’ e ‘calde: si pensi alla macinazione, l’atomizzazione, la pressatura e la cottura”.
Certo, “vi sono anche fasi ’aperte’ variabili e flessibili, come la smaltatura e la decorazione che richiedono il fattore umano. La fase di automazione 5.0 non sarà dunque possibile per tutte le macchine che fanno parte del processo produttivo, ci saranno progressi invece nella gestione del ‘fine linea’, ad esempio la fase della scelta, importante ma potenzialmente pericolosa per l’operaio: in questo caso il robot ha già sollevato il lavoratore da compiti meccanici come la gestione di pacchi e pallet molto pesanti e spesso causa di infortuni”.
Altro settore di applicazione sarà la fase logistica post-produttiva, tra cui quella di preparazione dell’ordine, il ‘picking’. Altro ambito di applicazione potrà essere nelle operazioni di assemblaggio di impianti e macchine, nelle officine e cantieri all’estero, con alte percentuali di infortuni, anche gravi e mortali.