Peglio (Pesaro-Urbino) – A Peglio, piccolo comune arroccato sul fiume Metauro, fervono i preparativi per la prima edizione della Scuola di Futuro, nell’ambito della quinta edizione di Happennino – Festival dell’Entroterra il 2, 3 e 4 settembre.
Nascerà una scuola che ha chiamato a raccolta innovatori sociali, decisori pubblici, operatori del turismo, della cultura e dell’impresa per confrontarsi concretamente sui temi delle aree interne attraverso un laboratorio di co-progettazione. Tra green communities e buone pratiche, tra sostenibilità e sviluppo, questa scuola è stata pensata dagli organizzatori come punto di incontro delle idee per tenere viva l’attenzione sui temi dell’abitare le aree interne che dell’Italia costituiscono non solo la dorsale ma anche la parte più vera e genuina, oltre che quella con più prospettive di sviluppo.
Si tratta di un laboratorio di co-progettazione territoriale – promosso grazie al supporto dell’Unione Montana Alta Valle del Metauro – per imparare insieme ad animare e attivare i piccoli territori delle aree interne. Ma sarà anche un momento di confronto, ispirazione e lavoro pratico sul futuro delle destinazioni fragili e dei territori marginali che, oggi più che mai, hanno bisogno di innovazione e di poter credere nel cambiamento.
Il festival in cui si inserisce la Scuola è già un bell’esempio di evento culturale diffuso tra i comuni di Peglio, Piobbico, Sant’Angelo in Vado, Mercatello sul Metauro e Borgo Pace, tutti nell’entroterra di Urbino. Alla sua vocazione culturale e ambientale il festival Happennino ha voluto aggiungere il tassello della formazione: un festival che diventa diffuso anche nel tempo, oltre che nello spazio e che dà il via a un percorso continuativo e di crescita vera e duratura a favore dei territori.
«Da quest’anno abbiamo deciso di mettere al servizio del territorio anche la formazione concreta a favore di chi nell’entroterra poi deve viverci e, soprattutto, operare – spiegano gli organizzatori, Andrea Angelini, VIttoria Podrini e Francesco Martinelli –. Così è iniziato il percorso della Scuola di Futuro, grazie al supporto dell’Unione Montana Alta Valle del Metauro e di Marche Multiservizi. La nostra sfida nasce dalla convinzione e dalla necessità che anche nei piccoli paesi d’Appennino qualcosa di nuovo, energico e vitale possa accadere andando oltre una visione nostalgica e tradizionale dell’Appennino. Le tradizioni sono l’anima storica delle nostre zone, luoghi in cui c’è una profonda sapienza artigianale e umana. Ma anche le tradizioni devono sapersi contaminare con la contemporaneità di nuovi linguaggi, format, contenuti; devono saper parlare alla nostra generazione e alle generazioni dopo di noi che altrimenti difficilmente troveranno desiderabile restare nelle aree interne».
Centinaia di candidature sono arrivate da tutta Italia, dalla Lombardia alla Sicilia, ognuna con un bagaglio di esperienze che racconta le tante sfaccettature dell’Appennino: architetti, imprenditori, progettisti europei, esperti di cooperazione, tour operator, amministratori pubblici e professionisti che hanno recentemente operato sui bandi del Pnrr o che sono già attivi all’interno della Strategia Nazionale delle Aree Interne. C’è anche chi ha promesso, in caso venisse scelto, di partire in bici dalla propria regione e pedalare fino alla torre di Peglio, per viaggiare in modo sostenibile e a contatto con quel territorio che tanto si vuole valorizzare e migliorare.
Tra le candidature arrivate, come da regolamento, ne sono state scelte quaranta che saranno i pionieri della Scuola di Futuro. Oltre alla novità della «Scuola di Futuro», protagonisti di Happennino 2022 saranno anche la musica di Vasco Brondi e dei Marlene Kuntz, poi Tlon, Maurizio Carucci, lo studio di architettura Cucinella e il naturalista Andrea Boscherini.