Ferrara – Il Parco del Delta del Po rappresenta un unicum sul piano paesaggistico e ambientale. Un’area, che nel 2015 è stata riconosciuta riserva della biosfera dall’Unesco, in cui è stringente il rapporto che lega uomo e natura. E un’area che racchiude in sé tante emergenze culturali di pregio. Per dare nuovo impulso a questo scrigno di biodiversità, natura e cultura, nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza sono stati stanziati 55 milioni di euro (suddivisi in 30 milioni di euro per il versante emiliano-romagnolo, e 25 milioni per la parte veneta), in quanto il Parco è stato inserito dal Governo nel Piano per i grandi attrattori culturali.
Un’opportunità importante per dare ulteriore slancio alle potenzialità turistiche dell’area che, per la parte emiliano-romagnola, interessa diversi comuni: Argenta, Codigoro, Comacchio, Goro, Mesola, Ostellato, Alfonsine, Cervia e Ravenna.
L’obiettivo è quello di dare vita ad un progetto integrato non solo tra i comuni coinvolti, ma anche tra le due Regioni e gli Enti di gestione dei due Parchi regionali. In particolare, il progetto nel suo complesso prevede il potenziamento della mobilità ciclabile, potenziamento del sistema di visita di ambienti naturalistici (pinete, pialasse, paludi, saline, parchi naturali), anche con punti di interesse culturale e naturalistico (piccoli musei diffusi, capanni birdwatching, camminamenti attrezzati sugli ambienti umidi); il potenziamento di punti di accoglienza (ospitalità, informazione, didattica ambientale) e la creazione di un polo culturale a Palazzo Bellini di Comacchio, che vedrà tra gli interventi il restauro del padiglione ad archi e la realizzazione del museo della nave romana.
«Molti degli interventi che saranno realizzati – spiega il presidente della Provincia di Ferrara, Gianni Michele Padovani – verranno presentati tra fine settembre ed inizio ottobre. Il progetto punta alla valorizzazione dell’emergenze culturali dell’area deltizia, attraverso percorsi dedicati. Un progetto con il quale si sono messi in dialogo diversi enti e territori, in maniera tale da creare un progetto sinergico, con interventi che puntino ad una reale valorizzazione dell’area del Parco del Delta del Po».
A rimarcare la sinergia tra territori, nonché tra le Regioni con l’arrivo di queste importanti risorse, sono stati i governatori Stefano Bonaccini (Emilia-Romagna) e Luca Zaia (Veneto) che credono molto in questa progettualità: «Auspico – conclude il presidente della Provincia di Ferrara – che da questa sinergia si possa presto arrivare alla creazione del Parco interregionale del Delta del Po».
Una serie di interventi, dunque, quelli che potranno nascere nella zona del Parco del Delta del Po, che oltre a valorizzare ulteriormente un’area straordinaria dal punto di vista naturalistico che si estende su una superficie di ben 66mila ettari e l’importante patrimonio culturale ed artistico presente nel territorio, guarda al turismo slow, rispettoso dell’ambiente verso un territorio che racchiude in sé bellezze naturalistiche e faunistiche, cultura, tradizioni locali e specialità gastronomiche di una terra dalle caratteristiche uniche, che si possono scoprire a piedi, in barca, in bicicletta o a cavallo. E le risorse messe in campo dal Ministero della cultura, attraverso il Piano nazionale di ripresa e resilienza possono conferire uno slancio importante per garantire un’offerta importante in termini di servizi per turisti e visitatori e possono aprire a sempre nuove opportunità di sviluppo di un territorio, collegandolo importanti direttrici nazionali e non solo.