Riccione – Negli assi principali della zona centrale di Riccione sono stati pensati dei tunnel. È qui che scorrerà la tecnologia per fare dell’area di viale Ceccarini compresa tra il porto e viale Oberdan, a mare della ferrovia, un luogo all’avanguardia, una comunità energetica autosufficiente. Le linee guida sono contenute nel Masterplan dell’architetto Stefano Boeri, terminato nel giugno dello scorso anno. L’amministrazione comunale, assieme a categorie, consorzi e privati cittadini, ha iniziato il percorso che porterà a ridisegnare la zona centrale. Gli operatori hanno una decina di giorni per presentare le proprie osservazioni al lavoro dell’archistar.
Poi si passerà alla fase progettuale vera e propria, necessaria per intercettare fondi europei per dare gambe alla riqualificazione. Da dove si parte? Il Masterplan prevede la costruzione di smart tunnel sotterranei al centro degli assi principali. Qui saranno convogliati i chilometri di cavi e le tecnologie necessarie per sfruttare l’energia sostenibile prodotta. Anche i privati saranno chiamati a fare la propria parte. Per rendere sostenibile energeticamente l’area è previsto che hotel e condomini mettano a disposizione tetti e coperture per l’installazione di grandi superfici a fotovoltaico.
Una superficie prevista di 80mila metri quadrati. L’obiettivo è produrre oltre 15 Megawattora di energia, quanto oggi consuma l’area centrale. Dai pannelli arriveranno 14,5 Mw. Sempre Boeri ha pensato di ricavare altri 2,5 Mw dalle maree e dal moto ondoso, piazzando a qualche centinaio dalla costa sistemi adatti all’accumulo di energia. Con oltre 17 Mw l’intera area considerata sarebbe autosufficiente a livello energetico e potrebbe costituirsi come una vera e propria comunità.
La sindaca Angelini ha rimarcato la necessità di procedere nella direzione della sostenibilità, un pilastro della riqualificazione dell’area. Il recupero delle acque piovane, soprattutto dopo annate sempre più siccitose, va in questa direzione. Il Masterplan prevede di utilizzare gli smart tunnel anche per convogliare 44mila metri cubi di acqua caduta dal cielo. Questo consentirebbe di non ricorrere a quella potabile per l’irrigazione delle fontane, ad esempio. Le superfici verdi aumenteranno e saranno piantati 800 nuovi alberi.
Piazzale Roma e piazzale De Gasperi, al porto, diventeranno piazze verdi con alberature a delimitarle. Ma sarà soprattutto il nuovo parco nato tra il palazzo del Turismo, i giardini Montanari e piazzale Curiel a caratterizzare l’area. Nell’intera zona di intervento le auto in superficie verrebbero eliminate, liberando 700 stalli per concedere alle persone 30mila metri quadrati di superfici pedonali. A ridosso dell’area verrebbero ricavate nuove aree di sosta. Verrebbe potenziata la mobilità dolce e quella elettrica con due hub dedicati. Infine sarà creata una app dedicata alla comunicazione digitale dell’area.