Monza – L’etichetta intelligente. Che cambia le informazioni in base alla data di scadenza del prodotto o se la confezione è stata aperta. Una etichetta di nuova generazione capace non soltanto di comunicare con il consumatore, ma anche di limitare gli scarti di produzione. Nel segno dell’innovazione, della sostenibilità e dell’economicità. Sono questi i cardini del progetto di smart packaging “I-Label” promosso da Ritrama (ora Fedrigoni), Omet, Istituto italiano di tecnologia, Ilti, Ferrarini & Benelli e VDGLab: sei partner che hanno ricevuto quasi 2 milioni e mezzo di finanziamento dal bando di Regione Lombardia. Del resto, ormai leggere l’etichetta è ormai una buona abitudine del cliente consapevole.
Grazie all’evoluzione delle smart label, sarà possibile accedere a informazioni e servizi fino ad oggi impensabili, come la verifica dell’originalità del prodotto o la conferma dell’avvenuta apertura della confezione. Lo sviluppo di soluzioni sostenibili ed efficienti per la produzione di etichette autoadesive linerless sarà ottenuto grazie all’aggregazione dei singoli processi innovativi, che abiliteranno una tecnologia dalle potenzialità commerciali enormi, considerando il fatto che circa la metà dei prodotti al consumo, in tutto il mondo, sono dotati di etichetta autoadesiva. Rispetto allo stato dell’arte, l’etichetta linerless permetterà la riduzione dell’uso di materiale plastico e l’eliminazione degli scarti dovuti agli sfridi sul materiale. In termini di produzione di rifiuti, basti pensare che la capacità di riciclo del supporto siliconato dell’etichetta è intorno al 10% del volume annuo prodotto, ovvero circa 62 miliardi di m2/anno. Eliminando direttamente il substrato siliconato, la tecnologia linerless ha quindi un enorme impatto nella riduzione del rifiuto. Di conseguenza, anche lo spessore delle etichette sarà ridotto, generando in questo modo risparmi nei trasporti stessi.
Dal punto di vista tecnologico, infine, saranno sviluppati anche i singoli processi produttivi: il gruppo di etichettatura sviluppato da Ilti permetterà velocità elevate (140 m/min), abilitando nuovi mercati come il settore del beverage (già è in corso una sperimentazione con una azienda di birra); il generatore di emissioni, sviluppato da VDGLab, rappresenterà un’innovazione assoluta nel settore della stampa, permettendo consistenti risparmi energetici, mentre i trattamenti superficiali di Ferrarini & Benelli consentiranno infine di trattare gli inchiostri funzionali. Al di là della sostenibilità, l’elettronica stampata (printed electronics) porterà un altro doppio vantaggio: i brand owners aumenteranno la qualità percepita del prodotto offrendo un nuovo tipo di customer experience e al tempo stesso i consumatori oltre a godere di un grado inedito di interazione con il prodotto potranno avere garanzie di maggiore sicurezza della merce acquistata.
Il top in ogni fase del progetto
Una filiera di sei eccellenze tecnologiche che insieme, ognuna per il proprio ambito, ha messo a terra il massimo grado di innovazione ed efficienza in ogni fase progettuale e realizzativa. Fedrigoni si è occupata di sviluppare nuovi substrati plastici, ricercando materiali innovativi, Omet si è dedicata alle nuove tecniche di stampa con materiali ‘conduttivi’, Ilti si è concentrata sull’applicazione delle etichette ad alte velocità, Ferrarini & Benelli dei trattamenti Corona e Plasma per aumentare l’energia superficiale dei substrati, VDGLab dello studio del sistema di Smart Curing, mentre l’Istituto italiano di tecnologia ha messo a fuoco processi con laser ultraveloci da integrare nelle tecniche di stampa e, insieme a Omet, nuove tecniche di stampa di circuiti integrati.