Cogliate (Monza Brianza) – «Lo dico chiaramente, è una scelta innanzitutto economica, con quello che sta succedendo sulle bollette energetiche ho pensato di fare qualcosa per essere più indipendente. Se poi riesco ad aiutare anche qualcuno grazie alla Comunità energetica tanto meglio». Alessandro Campi è tra i primi ad avere aderito con entusiasmo alla proposta formalizzata appena un paio settimane fa dal consiglio comunale di Cogliate, tra i primi Comuni della zona ad avere avviato l’iter per la creazione di una Comunità energetica rinnovabile, strumento previsto da decreto legge del 2019 entrato in vigore con delibera Arera 2020.
Si punta a unire «autoconsumatori di energia rinnovabile», ovvero creare una comunità in grado di produrre energia rinnovabile e di consumarla autonomamente. Sistema che godrà nei prossimi anni di incentivi economici distribuiti dal Gestore dei servizi energetici nell’ordine di 11 centesimi di euro per ogni kw/h «prodotto e consumato», decisamente più vantaggioso rispetto alla cessione in rete. Alla comunità potranno aderire i produttori di energia rinnovabile, per esempio proprietari di impianti fotovoltaici, ma anche utilizzatori in grado di garantire i consumi dell’energia prodotta in maniera rinnovabile.
«Io farò la mia parte come produttore, perché ho acquistato un impianto fotovoltaico da 5 kw da installare sul tetto, con una batteria per l’accumulo di 10 kw. Dovrei diventare quasi del tutto autosufficiente, almeno nelle giornate di sole, con la possibilità di utilizzare di sera l’energia messa da parte di giorno. Quanto non riuscirò a consumare direttamente finirà all’interno della Comunità energetica e così verrà retribuita dal Gse. Mi sono interessato al tema qualche mese fa, ho raccolto anche diversi preventivi, alcun veramente fuori misura, che mi sembravano delle speculazioni utilizzando gli incentivi del 110%. Alla fine ho accettato una proposta che comprendeva lo sconto in fattura immediato del 50% e un investimento complessivo di poco più di 10mila euro», continua Campi. «A giorni dovrebbero venire a installare tutto».
Bastano uno o due giorni di lavoro, più lunghi sono però i tempi di allacciamento dei contatori, necessari per la misurazione e quindi la retribuzione con gli incentivi della produzione. «In questo momento possono servire anche due o tre mesi d’attesa», spiega il titolare di un’impresa specializzata. «Ma l’impianto è comunque subito operativo e permette già di abbattere i consumi dalla rete».
Convinto della scelta della Comunità energetica è il sindaco Andrea Basilico: «È un’operazione vantaggiosa per chi aderisce, produttori o consumatori. Se va male si incassa poco, se va bene tanto». Per aderire alla Comunità, una volta avviata, basterà mettere a disposizione i dati del proprio contatore e poi sarà il sistema a calcolare l’energia autoprodotta e autoconsumata per ottenere gli incentivi.