Giussano (Monza e Brianza) – Nella terra dei mobilieri, dove la creatività e la laboriosità si intrecciano alla tecnologia, al design e al lusso, si arredano le case del futuro. Accoglienti, ma soprattutto comode. Al servizio di qualsiasi esigenza. Oltre ogni barriera. È così che è nato e si è sviluppato il progetto Smart Home for All grazie alla Turati T4 di Giussano insieme con Mobilform (Giussano), Sala 1920 di Cesano Maderno, oltre a Art Nova di Besnate (Varese) e Bticino (Varese).
Missione: riflettere le aspettative di un target di mercato di “fascia alta”, da un lato, e rispondere alle esigenze di soggetti che versano in condizioni di fragilità, dall’altro. Tecnologia al servizio della comodità e tecnologia come sostegno alle difficoltà motorie: grazie all’integrazione di filiera tra aziende specializzate nell’arredo di qualità e un leader della domotica, è stato possibile perseguire entrambe le finalità.
Smart Home For All ha innanzitutto permesso di raggiungere l’obiettivo dell’integrazione tra i processi di ideazione, progettazione e produzione di arredo reso smart grazie all’inserimento di tecnologia IoT (internet of things) e domotica. I prodotti così sviluppati sono stati mobili dotati di tecnologia nascosta, realizzati con un occhio di riguardo nei confronti dei materiali scelti e del design, in grado di fornire elevata ottimizzazione del comfort dei clienti di fascia alta.
Una libreria che dà spazio ad uno scrittoio, un mobile che cela una vineria, un armadio che diviene parete, tavoli che si elevano mutando in altezza: sono solo alcuni dei mobili inseriti in un nuovo concept di arredo adattabile. L’arredo dedicato a persone con fragilità ha visto, invece, lo sviluppo di un sistema completo, modulare e con integrazione diretta di tecnologia domotica in cui l’utente o l’operatore da remoto possa modificare ergonomie, audio, illuminazione e profumi.
Questi risultati di progetto, grazie anche alla collaborazione con la Clinica ospedaliera Villa Beretta di Costa Masnaga, hanno permesso di individuare soluzioni che permettessero a persone con disabilità psicofisiche, ma in condizioni di generale autosufficienza, di migliorare il proprio comfort abitativo. Nel nome del cosiddetto “abitare intelligente”. Un target destinato a crescere per quanto riguarda i numeri considerato il generalizzato invecchiamento della popolazione e dunque l’aumento nel numero di anziani che soffrono di malattie croniche multiple, ma in condizioni di autosufficienza.
Smart Home for All ha completato un primo esempio di “abitare intelligente” supportato da abitabilità e comfort. Grazie alla collaborazione con Villa Beretta, punto di riferimento per tutti gli aspetti legati al mondo della riabilitazione, la ‘casa’ per i pazienti fragili è stata realizzata e si stava iniziando un percorso verso la valutazione clinica quando la pandemia ha spostato l’attenzione e l’appartamento realizzato è stato dedicato ai malati di Covid.
In ogni caso il progetto ha avuto ricadute importanti per le imprese che hanno sviluppato metodologie e prodotti per i diversi settori soprattutto nel mercato estero e l’auspicio è che possa fare da propulsore per ulteriori passi in avanti e future sperimentazioni nella direzione della ricerca e dello sviluppo di soluzioni nuove, dirette alla domiciliazione di persone in condizioni di autosufficienza ma con disabilità.