Fino a qualche anno fa uscire di casa senza portafoglio era una sfida. Oggi, al contrario, banconote e monete si sono trasformate in un peso ingombrante e spesso inutile. Sono sempre di più le persone che negli ultimi anni si sono convertite ai pagamenti digitali, dimenticandosi – forse una volta per tutte – del caro vecchio contante. In Italia, è Milano la città che ambisce più di tutte a guidare il cambiamento. Il 56% delle PayTech del nostro Paese, vale a dire delle aziende che si occupano di pagamenti digitali, ha scelto di aprire la propria sede in Lombardia o in Piemonte.
A Milano, in corso Sempione, si trova il quartier generale di Nexi, il primo operatore europeo per pagamenti digitali, che in Italia gestisce da solo il 70% delle transazioni da smartphone. «Milano è un polo di attrazione di investimenti e una delle città tecnologicamente più all’avanguardia», sottolinea Enrico Trovati, merchant services & solutions director di Nexi. L’anima milanese dell’azienda, però, va ben oltre la semplice scelta della sede. Delle 9mila persone che Nexi impiega in tutta Europa, 3mila si trovano proprio a Milano. E nel prossimo triennio, tramite Nexi Digital, saranno assunti altri 500 giovani talenti. Lo scorso anno, inoltre, il gruppo ha siglato un accordo con Base, l’hub culturale vicino a via Tortona, che è diventato il primo locale italiano ad accettare solo pagamenti digitali.
Ma cosa spinge sempre più persone a scegliere di pagare con la carta contactless, lo smartphone o addirittura con l’orologio? «Comodità, velocità, sicurezza», risponde Enrico Trovati. «I pagamenti digitali offrono ai cittadini acquisti quotidiani sempre più rapidi e un controllo delle spese puntuale e in tempo reale – spiega il dirigente di Nexi –. A imprese ed esercenti consentono l’accesso a servizi digitali evoluti per lo sviluppo della propria attività. Alla pubblica amministrazione garantiscono maggiore efficienza». Nexi, però, è soltanto una delle numerose PayTech che operano a Milano.
In via Lambertenghi si trova la nuovissima sede di Satispay, una piattaforma per i pagamenti digitali a cui hanno aderito quasi 40mila esercenti lombardi. «La nostra community è cresciuta rapidamente e ha raggiunto oltre 150mila utenti soltanto a Milano», esulta Giorgio Ponticelli, chief operating officer di Satispay. Alla base della diffusione dei sistemi di pagamento elettronici non c’è solo la comodità degli utenti, ma anche la lotta all’economia sommersa. «Il fatto che il contante sia il principale strumento di evasione fiscale ci rende ancora più determinati – prosegue Ponticelli –. Perché sappiamo che, diffondendoci così rapidamente, contribuiremo a creare una società più equa, digitale e sana grazie alla tracciabilità delle transazioni».
Accanto alle aziende dei pagamenti digitali stanno prendendo sempre più piede anche le cosiddette «challenger banks», istituti di moneta elettronica che nascono come alternativa alle banche tradizionali. È il caso di Hype, che a Milano opera dall’edificio Copernico Isola. «La nostra azienda è nata per ripensare e reinterpretare il mondo del banking – spiega Luca Grampioggia, deputy ceo di Hype –. Offriamo servizi che vanno da quelli più tradizionali, come pagamenti e bonifici, a quelli più innovativi, come acquisto di Bitcoin, cashback, prestiti, mutui, polizze Rc Auto e collegamento di più conti bancari». Del milione e mezzo di clienti che hanno scelto Hype, il 60% ha meno di 35 anni, anche se sono sempre di più «i clienti over 50 che accreditano regolarmente la pensione sul conto Hype». Un’ulteriore prova del fatto che i tempi stanno cambiando proprio per tutti. Al punto che, quando usciamo per fare la spesa, il portafoglio può anche rimanere a casa.
Milano capitale delle PayTech
Dai colossi dei pagamenti digitali alle piccole realtà più in crescita, sono sempre di più le PayTech che scelgono Milano come propria sede operativa. Secondo i dati dell’ultimo rapporto di Mediobanca, più di metà delle aziende di pagamenti digitali che operano in Italia hanno la propria sede in Lombardia o in Piemonte. A scegliere il capoluogo lombardo non sono solo i colossi del settore, come Nexi – che in Italia gestisce da solo il 70% delle transazioni da smartphone –, ma anche realtà in rapida crescita come Satispay, la piattaforma di pagamenti digitali a cui hanno aderito oltre 40mila esercenti lombardi. hit, utecturia.