«La nuova fase economica caratterizzata dalla rilevanza strategica degli investimenti pubblici conferma e rilancia il ruolo del Comitato interministeriale per la programmazione economica e lo sviluppo sostenibile». Questo il messaggio lanciato dal segretario del Cipess, Bruno Tabacci, nella presentazione della relazione sull’attività del Comitato relativa al 2021.
Al centro delle delibere dello scorso anno vi sono gli aggiornamenti dei contratti di programma Anas e Rfi; i pareri sugli atti aggiuntivi e i piani economico-finanziari delle concessioni autostradali; il via libera, su proposta del ministero delle Infrastrutture e della mobilità sostenibili, all’utilizzo di 538 milioni per il completamento del Mose e per la salvaguardia della laguna di Venezia; l’approvazione dei Piani di sviluppo e coesione (82,5 miliardi); l’accordo di partenariato (Ap) per l’Italia (42 miliardi); il riparto del Fondo del Servizio sanitario nazionale (circa 121 miliardi); e le garanzie Sace a sostegno di investimenti green.
Guardando al futuro, tra i provvedimenti che incideranno in modo «determinante» sull’attività del Comitato – come evidenziato da Tabacci – figura la direttiva del presidente del Consiglio recante le ‘Linee di indirizzo sull’azione del Cipess per l’anno 2022’, riguardante gli investimenti pubblici sostenibili. Primo atto concreto finalizzato a dare effettività alle nuove funzioni relative alla sostenibilità del Comitato. Un segnale che la trasformazione, a partire dal 1 gennaio 2021, del Cipe in Cipess – promossa dall’ASviS con l’obiettivo di rafforzare il coordinamento delle politiche di investimento pubblico e orientarle al perseguimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile – non ha rappresentato solo un atto formale.
La direttiva – come spiega Tabacci nella Relazione – rappresenta «un’importante innovazione che renderà più completo, efficace e moderno il processo delle decisioni di investimento pubblico e nelle scelte di politica economica» in quanto «gli obiettivi di sviluppo sostenibile dovranno essere pienamente integrati al fine di favorire la transizione ad un modello di sviluppo rigenerativo».
Nel dettaglio la direttiva impegna il Dipe e le Amministrazioni componenti il Cipess a rafforzare i meccanismi istituzionali/amministrativi impiegati per assicurare la coerenza delle politiche di investimento pubblico con gli obiettivi di sostenibilità derivanti dagli impegni assunti dall’Italia in sede internazionale ed europea. L’obiettivo è arrivare, entro l’anno, all’adozione di una delibera volta ad avviare una valutazione di sviluppo sostenibile delle opere e degli investimenti pubblici anche in considerazione del principio del ‘Do no significant harm’.
Un passo che assume una rilevanza ancora maggiore alla luce dell’attuazione del Pnrr. In base al Dnsh, infatti, tutti gli interventi previsti dai Pnrr nazionali non devono arrecare nessun danno significativo all’ambiente ed è compito degli Stati membri dimostrarne il rispetto per accedere ai finanziamenti del Recovery and Resilience Facility (Rrf).