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Home > News > Città più vivibili, in 3 mesi car sharing +10% monopattini e bici elettriche condivise +35%

Città più vivibili, in 3 mesi car sharing +10% monopattini e bici elettriche condivise +35%

L'aumento dell'energia e del gas ha favorito l'utilizzo dei mezzi condivisi

Fabio Lombardi
14 Aprile 2022

Il gas aumenta? Pure l’elettricità e il reperimento delle materie prime. E l’inflazione vola. Ma per l’ambiente e la mobilità cittadina tutto ciò potrebbe essere una buona notizia. Anzi, in parte già lo è. Nei primi tre mesi dell’anno, infatti, complici gli aumenti e l’inflazione sempre più gente ha deciso di spostarsi in modo “più sostenibile”. Bici, monopattino (anche condivisi) e car sharing. E lo testimoniano i dati: da gennaio a marzo 2022, indicano aumenti del 10% per il car sharing e del 35% per la micromobilità (bici e monopattini condivisi).

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A fare il punto è stata Assosharing, gruppo che ha compiuto un anno di vita, e che per l’occasione, ha riunito i principali stakeholders del settore in un convegno alla Camera. Al centro del confronto i principali nodi strategici che hanno attraversato i primi mesi di attività dell’associazione. “Numerosi gli obiettivi raggiunti e i miglioramenti apportati alla sharing mobility, soprattutto grazie a un rapporto proficuo e costante con le istituzioni. L’approvazione di una nuova regolamentazione che ha rafforzato la sicurezza stradale, a beneficio di utenti e cittadini. Ha preso il via un’interlocuzione mirata ad abbassare l’Iva per il comparto dal 22% al 10% per poter così aumentare l’accessibilità ai servizi anche in considerazione della complessità di questa fase storica, caratterizzata da un’impennata nel costo del carburante: i dati sull’utilizzo mostrano, da gennaio a marzo 2022, indicano aumenti del 10% per il car sharing e del 35% per la micromobilità. Sono, inoltre, in via di sviluppo sempre più percorsi formativi in materia di sharing mobility, puntando soprattutto su un coinvolgimento capillare delle scuole”, spiegano da Assosharing.

Tutti questi temi hanno rappresentato il fulcro del convegno che si è svolto alla Camera alla presenza del ministro delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili, Enrico Giovannini, degli onorevoli Luciano Nobili (Italia Viva), da anni promotore dello sviluppo del comparto, Roberto Rosso (Forza Italia), Diego de Lorenzis (M5S) e Andrea Casu (PD), di Matteo Tanzilli, Alessio Raccagna, Luigi Licchelli (Comitato Direttivo Assosharing).

“La nuova regolamentazione, anche seguito delle diverse audizioni di Assosharing in commissione Trasporti, è stata definita con un rafforzamento complessivo della sicurezza, riducendo la velocità dei mezzi di micromobilità da 25 a 20 km/h e sulla base di standard sempre più accurati e specifici. La sicurezza è da sempre il perno intorno cui gravita l’attività di Assosharing. I risultati di questo impegno sono concreti ed evidenti. Basti pensare che il tasso di incidenti, con i monopattini in sharing, è pari allo 0,004%”, spiegano da Assosharing.

“E’ entrato nel vivo il confronto tra Assosharing e le istituzioni, per definire un abbassamento dell’Iva per il comparto dal 22% al 10%, ottenendo così nuove risorse che verrebbero investite in due direzioni. Da una parte si potenzierebbe l’offerta della sharing mobility e in particolare del car sharing, aumentando così le capacità dei provider di ingrandire e rinnovare le flotte – che a livello nazionale contano poco più di 7.000 veicoli – e ponendo i presupposti per un aumento di operatori e di offerta – attualmente confinata per lo più nei grandi centri urbani – in altre aree del Paese attualmente scoperte. L’altra parte delle risorse verrebbe utilizzata per rafforzare i profili di sicurezza, specie nella micromobilità, grazie a un’implementazione dei dispositivi tecnologici e all’attivazione di un numero ancora maggiore di appositi corsi di formazione in particolare nelle scuole“, spiegano dall’associazione.

“Sostenere il car sharing significherebbe incrementare il ricorso a un servizio che riduce sensibilmente il traffico delle auto private e dunque anche l’inquinamento. Occorre infatti ricordare come l’Italia, secondo i dati dell’Unione Europea, si attesta al secondo posto (dietro soltanto il Lussemburgo) come tasso di motorizzazione. Allo stesso tempo il nostro Paese registra ogni anno – sulla base dei dati 2019 dell’Agenzia Europea dell’Ambiente – circa 49mila morti per polveri sottili e 10.640 per biossido di azoto. Il carsharing inoltre – al contrario dei mezzi privati che rimangono fermi il 95% del tempo – ottimizza l’uso dei veicoli e, circolando in continuazione, libera spazio urbano ora destinato ai parcheggi. Uno spazio prezioso che può essere meglio utilizzato per aree verdi, corsie di mobilità dolce o dehor per attività commerciali”.

“Durante questo primo anno di attività abbiamo avviato percorsi strutturati per sviluppare la sharing mobility, un vettore determinante per disegnare le città del futuro. Grazie a un’interlocuzione costante, limpida e funzionale con le istituzioni abbiamo cercato di avvicinare sempre più il nostro settore ai cittadini, mettendo al centro la sicurezza e l’accessibilità. Allo stesso tempo abbiamo creato le condizioni per cogliere in pieno le opportunità del futuro: penso soprattutto all’approccio integrato di piattaforme come il Maas e alle risorse attivate dal Pnrr. Scenari che implicano una sempre maggiore collaborazione e sinergia tra pubblico e privato. Investire sulla sostenibilità ambientale e promuovere un abbattimento dell’inquinamento e delle emissioni non può prescindere da una valorizzazione della sharing mobility affinché diventi il pilastro della nuova architettura che sta rimodellando i nostri centri urbani”, sottolinea Matteo Tanzilli, presidente di Assosharing.

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