Robotica e intelligenza artificiale per la crescita socio-economica. Sono queste le prerogativa dell’ecosistema di innovazione Raise, acronimo per l’inglese Robotics and AI for socioeconomic empowerment, che nasce e si sviluppa in Liguria, selezionato al Ministero dell’Università e della Ricerca tra tra gli 11 ecosistemi dell’innovazione nazionali nell’ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza, potendo così accedere alle fasi negoziale e attuative.
A proporlo, in via ufficiale, è stata l’Università di Genova ma è un modello costruito a più mani mettendo insieme le competenze di Istituto italiano di tecnologia di Genova e Cnr, con la regia e il supporto della Regione Liguria. Ma al di là dei tecnicismi, cosa prevede il progetto Raise?
Partiamo dalle somme richieste sul Pnrr: 120 milioni di euro. L’obiettivo è consolidare l’innovazione ad alta vocazione tecnologica tra le filiere portanti dell’economia ligure, un ‘motore’ per alimentare nuovi processi industriali e produttivi tramite la robotica e l’intelligenza artificiale. I campi di applicazione preferiti sono quelli della logistica e della portualità, sfruttando quelle che già sono eccellenze liguri, ma puntando anche molto sui territori sostenibili, su salute e ambiente, assumendo un ruolo di riferimento nell’area di specializzazione di robotica e intelligenza artificiale fino a livello internazionale.
Oltre il 50% dei fondi ricevuti saranno dedicati alle imprese attraverso bandi a cascata o progetti specifici di technology transfer per la realizzazione dell’ecosistema. «Raise rappresenta un importante passo per la realizzazione di una ‘robot valley’ ligure, grazie ai fondi del Pnrr la nostra regione diventerà un punto di riferimento internazionale sui temi della robotica, l’intelligenza artificiale e le tecnologie ad esse connesse – ha dichiarato Giorgio Metta, direttore scientifico Iit –. Questo risultato è stato possibile grazie ad un intenso gioco di squadra che ha coinvolto le eccellenze del nostro territorio e al forte sostegno delle istituzioni locali».
«La ricerca scientifica compie la sua missione più elevata quando riesce a supportare la società nel favorire la sostenibilità – ha ribadito la presidente del Consiglio nazionale delle ricerche Maria Chiara Carrozza -. Coinvolgendo il tessuto locale delle piccole e medie imprese inoltre, saremo in grado di produrre un effetto moltiplicatore e far avanzare la conoscenza su vari fronti strategici: salute, digitalizzazione, transizione ecologica».
«Lo sviluppo dei progetti in collaborazione con il mondo delle imprese avrà impatto sulle dinamiche di crescita del sistema produttivo, sull’accelerazione dei processi per la transizione ecologica e digitale sul territorio ligure – dichiara Federico Delfino, rettore dell’Università di Genova – e offrirà infine interessanti opportunità di lavoro qualificato per i nostri giovani laureati». «La nostra regione ha tradizionalmente un tessuto molto fertile, come attenzione e competenza al mondo».
I progetti sono 33 con vari partner
L’ecosistema Raise prevede 33 progetti con partner affiliati rappresentati da piccole e medie imprese regionali e vede la partecipazione di UniGe, Iit e Cnr come fondatori assieme a Regione Liguria, Filse, Liguria Digitale, Anci Liguria, Fondazione Cima e Job Centre. E’ organizzato in cinque aree di intervento: sviluppo di tecnologie per la fruizione inclusiva dell’ambiente urbano e domestico; realizzazione di sistemi robotici, dispositivi e ambienti intelligenti per la cura della persona; sistemi per accumulo e distribuzione di energia oltre a prevenzione di rischi naturali e antropici; porti smart e sostenibili; trasferimento di tecnologie e sviluppo.