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Home > Toscana > A Rosignano (Livorno), il polo dell’idrogeno con Inovyn

A Rosignano (Livorno), il polo dell’idrogeno con Inovyn

L’azienda fa parte del parco industriale Solvay che riunisce sei realtà innovative capaci di crescere e dare un’opportunità di lavoro

10 Dicembre 2022

Rosignano (Livorno) – L’idrogeno è già una realtà a Rosignano. Nel parco industriale Solvay, dove operano sei aziende si producono 4mila tonnellate all’anno di questo gas, la più grande quantità a livello nazionale e si continua a lavorare sulla ricerca. A sostenere la produzione è la Inovyn, un’azienda che a Rosignano conta 170 dipendenti e opera nel settore chimico.

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«Siamo impegnati nella ricerca e nella produzione di idrogeno da tempo – spiega il direttore Georges Madessis – naturalmente occorre mettere a punto procedimenti innovativi sia sul versante della sicurezza che del processo produttivo, ma l’idrogeno può essere un vettore di energia permettendo di immagazzinare ad esempio energie rinnovabili e utilizzarle in un secondo tempo. Stiamo lavorando anche su questo».

Il polo industriale di Rosignano è senz’altro una realtà innovativa perché tutte le aziende possono collaborare e crescere in una sorta di simbiosi che fino ad ora ha dato buoni risultati in termini di ricerca ed efficienza energetica e gestionale. Sei aziende, mille occupati diretti e 600 dipendenti dell’indotto, il polo chimico è una delle realtà più importanti a livello regionale e nazionale e rappresenta un modello vincente per innovazione e competitività nel rispetto dei valori di sicurezza e dell’ambiente.

Pochi giorni fa duemila persone si sono prenotate per partecipare all’evento “Il Futuro ha le Porte Aperte” organizzato dalle Solvay, Ineos, Inovyn, Engie, Officina 2000, Siada. Li’iniziativa è stata presentata dal direttore dello stabilimento Solvay Nicolas Dugenetay, Andrea Formichi ad di Officina 2000 100 dipendenti), Andrea Vittone ad di Ineos (188), Georges Madessis ad di Inovyn (170), Franco Barone responsabile di Engie (50).

«Siamo aziende diverse – hanno spiegato – ma tutte unite da valori condivisi sulla salute, sicurezza e ambiente. Lavorare insieme ci permette non solo di avere maggiore efficienza per i costi energetici e logistici, ma anche di sviluppare innovazione e ricerca». Ed infatti il polo di Rosignano ha già affrontato e fatto investimenti utili aumentando il risparmio e l’efficienza energetica, il minore consumo di acqua (solo l’1% proviene dalal falda, il resto dal mare e dal riutilizzo di acque reflue dei depuratori e lago di Santa Luce) e la riduzione delle emissioni di C02. Non solo, Rosignano è il principale polo di produzione in Italia di idrogeno (4mila tonnellate annue) e si sta lavorando al progetto legato alle energie rinnovabili.

«Porte aperte – afferma Dugenetay – rappresenta la volontà di tutti noi di fare vedere al territorio come lavoriamo, non abbiamo niente da nascondere, anzi siamo molto orgogliosi di ciò che facciamo nel rispetto delle persone e dell’ambiente valorizzando le competenze». Negli ultimi 10 anni sono stati realizzati circa 400 milioni di investimenti, di cui una percentuale dal 20 al 30% ha riguardato la sicurezza e l’ambiente.

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