Ridurre le emissioni di Co2, cambiare gli stili di vita, utilizzare energia pulita da poter mettere in rete. Questi e molti altri i punti all’ordine del giorno del primo incontro alla Casa delle Energie per la realizzazione di un piano d’azione per l’energia sostenibile e il Clima (Paesc). La missione è chiara: rendere i comuni protagonisti della razionalizzazione dei consumi energetici, della promozione delle fonti rinnovabili ed alla riduzione delle emissioni di gas climalteranti, di cui la CO2 (anidride carbonica) è il più conosciuto. Una missione lanciata dalla Commissione europea che proprio nei comuni ha individuato la comunità ideale per la realizzazione di azioni per la transizione ecologica.
Arezzo è già in moto, sono allo studio le prime comunità energetiche dove famiglie, aziende, enti pubblici possono utilizzare i loro spazi, i loro tetti per la produzione di energia solare. Non ultimo il tentativo da parte di soggetti pubblici e privati aretini di ridare vita a quello che fu, ormai 13 anni fa, uno dei progetti più all’’avanguardia sviluppati in città: un idrogenodotto che distribuisce il gas pulito alle aziende di San Zeno. Quel progetto è sempre attuale anzi interpreta in maniera perfetta le richieste odierne e potrebbe essere il punto di partenza per nuovi studi e sviluppi. I tempi sono maturi per un cambio di passo e l’attesa partecipazione alla Casa dell’Energia, dà l’idea di una comunità cosciente e pronta a sfidare un futuro con il minor utilizzo possibile di energia proveniente da gas e petrolio. In prima linea l’amministrazione comunale che dopo aver approvato il Paes nel 2016 «con obiettivo di riduzione delle emissioni di CO2 del 20% all’anno 2020, con delibera del Consiglio Comunale del 25 febbraio dello scorso anno, ha aderito ad un nuovo progetto della commissione europea: il patto dei sindaci per il clima e per e’Energia, ed è attualmente impegnato nella realizzazione», si legge in una nota di Palazzo Cavallo.
«In qualità di firmatario del Patto il Comune si impegna ad attuare azioni e a mobilitare e coinvolgere i cittadini nell’intero processo attraverso strategie di informazione, comunicazione, sensibilizzazione, motivazione e coordinamento, che sono un aspetto essenziale per la riuscita dell’iniziativa», ed è proprio per questo motivo che alla Casa dell’Energia sotto la regia dell’assessore Marco Sacchetti, partirà un percorso che vede i cittadini protagonisti del proprio «futuro energetico». Una volta completata la fase di ascolto, verrà predisposto il Paesc «integrando gli aspetti di mitigazione e adattamento attraverso la definizione di azioni specifiche di riduzione delle emissioni di CO2 per le macroaree: «Edifici, attrezzature e servizi pubblici », «Residenziale», «Terziario», «Trasporti» e «Produzione locale di energia elettrica».
Un confronto con i cittadini. Azioni specifiche per la riduzione delle emissioni di CO2
Ecco alcune delle azioni del Paesc: consultazione dei cittadini (tramite il questionario), partecipazione dei cittadini (tramite incontri dedicati), predisposizione del Paesc, integrando gli aspetti di mitigazione e adattamento attraverso la definizione di azioni specifiche di riduzione delle emissioni di CO2 per le macroaree. Definizione del sistema di monitoraggio e altro.