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Home > Toscana > Dalle fragole ai mortai medievali. Tutto nel database “Wiki Surface”

Dalle fragole ai mortai medievali. Tutto nel database “Wiki Surface”

30 Novembre 2022

Lucca – Come riconoscere e classificare le superfici e attraverso quali strumenti opera il Musam- Lab di IMT Lucca? Lo scopriamo dal Magazine della scuola alti studi “Open IMT” dove si spiegano alcuni, interessanti dettagli.

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«Per riconoscere e classificare le superfici su scala nanometrica – si legge nel Magazine – il Musam Lab della Scuola IMT Alti Studi Lucca ha ideato una sorta di enciclopedia digitale delle superfici naturali e artificiali. Le proprietà delle superfici, infatti, influenzano molte caratteristiche dei materiali, non solo l’idrofobicità, ma anche la conduzione del calore oppure dell’elettricità: riuscire a riprodurle è lo scopo di gran parte della ricerca per ottenere materiali dalle caratteristiche ottimali destinati a vari utilizzi».

Prosegue l’articolo: «Il progetto si chiama Wiki Surface, ed è concepito come un database aperto, corredato per ciascuna superficie di materiale analizzato da una sorta di scheda tecnica – in realtà un file di dati che esprime la distribuzione dell’”altitudine” dei punti della superficie – che ne descrive le caratteristiche per gli addetti ai lavori. Le superfici vengono analizzate con un profilometro ottico, uno strumento in dotazione al laboratorio MUSAM, che riesce a rivelare la rugosità delle superfici nell’ordine che va dai nanometri fino ai millimetri».

«Wiki Surface è un database aperto, che chiunque può consultare – aggiunge l’articolo – , e a cui può contribuire con le schede di nuovi materiali, naturali o artificiali”, spiega Maria Rosaria Marulli, ricercatrice alla Scuola IMT e responsabile del progetto con Jacopo Bonari, anche lui ricercatore del MUSAM Lab; finora sono stati caratterizzati molti tipi di foglie, da quella della fragola a quella del pomodoro, oltre a vari tipi di asfalto e perfino superfici di mortai di età preistorica. Lo scopo è ottenere un archivio il più ampio possibile, per metterlo a disposizione dei ricercatori che lavorano all’ottimizzazione dei materiali».

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