Arezzo – Il piano strutturale di un comune è lo strumento principale per pianificare le città del futuro è una bozza di «disegno» che deve interpretare i bisogni dei cittadini e i cambiamenti di stili di vita. E’ una tavolozza di pennelli a disposizione dei cittadini per descrivere i lineamenti del loro domani. Il Comuni di San Giovanni Valdarno e di Cavriglia, hanno deciso di affrontare insieme questo percorso. A febbraio c’è stata la prima presentazione del Piano strutturale intercomunale proseguita con l’utilizzo di diversi strumenti di coinvolgimento nell’ambito del programma delle attività di comunicazione e partecipazione, predisposto dalle due amministrazioni comunali per consentire l’adesione della cittadinanza al percorso di formazione della nuova strumentazione urbanistica.
«La scelta di procedere verso una pianificazione intercomunale insieme al Comune di Cavriglia – ha commentato il sindaco di San Giovanni Valentina Vadi – promuoverà uno sviluppo del territorio complessivo, armonico e omogeneo, un’organizzazione razionale dell’area, per favorire anche l’attivazione di politiche gestionali integrate ed impiegare al meglio le vocazioni e le potenzialità di entrambi i Comuni».
I criteri e gli indirizzi del nuovo piano regolatore dei due comuni mireranno a privilegiare il recupero, anche attraverso il ricorso a progetti di rigenerazione urbana, limitare il consumo di nuovo suolo, ma anche dare maggiori possibilità ed elasticità ai cittadini, ai professionisti, alle categorie economiche e produttive, di poter definire ed attuare interventi di valorizzazione e rifunzionalizzazione delle loro proprietà, in modo da sfruttare la creatività e assecondare la propensione all’investimento nel territorio.
«Il Piano Strutturale – ha dichiarato il sindaco di Cavriglia Leonardo Degl’Innocenti o Sanni – ha come priorità è quella di riorganizzare il tessuto urbanistico senza consumare nuovo suolo, portando poi ad accrescere la vocazione turistica di Cavriglia, una vocazione nella quale crediamo fortemente per il futuro». Il percorso che porterà all’adozione del Piano strutturale intercomunale ha visto come passaggio importante la partecipazione della cittadinanza attraverso incontri e questionari. A San Giovanni Valdarno 350 hanno compilato il questionario di partecipazione diffuso in concomitanza con l’evento di avvio del Piano strutturale integrato. Dei 350 il 55% sono donne, il 37 % è fra i 46 e i 64 anni, il 23% fra i 36 e 45 anni. Molti anche i giovani: oltre il 19% fra i 19 e i 35 anni.
Ecco alcune delle domande principali: «Pensando agli aspetti sui quali possono incidere le politiche locali, quanto sono importanti per te nel determinare la qualità della vita?» Tra le risposte più frequenti: qualità dell’aria, sicurezza urbana e cura della città. «Strategie per il futuro?» In questo caso i cittadini hanno individuato tra le priorità quella di creare opportunità per i giovani e tutela dell’ambiente. «Su cosa investiresti prioritariamente per migliorare la qualità della vita a San Giovanni Valdarno?».
Manutenzione stradale, luoghi e spazi pubblici per i giovani, maggiore decoro urbano le risposte più frequenti. «Per quanto riguarda il centro storico, quali sono gli interventi a tuo avviso più importanti?» Recupero delle aree dismesse e abbandonate, riqualificazione delle aree centrali come fulcro della vita sociale e luoghi identitari, valorizzazione edifici storici, hanno risposto i cittadini. «Ci sono altre priorità su cui investiresti per migliorare la qualità della vita a San Giovanni Valdarno?» In questo caso ante risposte libere, le principali riguardano: aggiungere attività per i giovani, investire sulla mobilità ciclabile, aumentare i parcheggi liberi, abbattere le barriere architettoniche, migliorare strade e marciapiedi, controllo, decoro urbano.