Lucca – La prospettiva di avvalersi di tecnologie avanzate e, soprattutto, di modelli di calcolo che rendano miglioramenti ai cittadini, è già realtà. La logica delle Smart City è attualità e, con questa filosofia di una nuova vita per la città, si devono fare i conti. Si tratta, per il presente-futuro, di amministrazioni pubbliche che, in rete con altri soggetti, dovranno prendere le decisioni ottimali al fine di migliorare la vita dei cittadini. Scelte che fanno capo alla scienza e che necessitano di attente e ponderate decisioni. Ne abbiamo parlato con uno dei massimi esperti di informatica, il professor Rocco De Nicola, rettore di IMT Alti Studi di Lucca ed esperto della materia.
Professore, ci spieghi come si mette in piedi un sistema di Smart City?
«Si tratta semplicemente di prendere decisioni che vadano a migliorare la vita dei cittadini; per fare questo occorre avere a disposizione dati. In tanti ci ricordiamo di quando, molti anni fa, sulle strade venivano applicati dei sensori per arrivare al conteggio dei veicoli in transito: erano sistemi rudimentali, rispetto a quello di cui disponiamo oggi, ma il concetto è identico: sapere quante auto transitano per poi prendere la decisione di applicare scelte che un’amministrazione può fare, il tutto nell’ottica di migliorare la vita alle persone».
Oggi le cose sono cambiate, attraverso quali sistemi si agisce?
«In certi casi è possibile prendere decisioni in tempo reale; i sensori moderni, danno risposte immediate pertanto è possibile stabilire, per esempio, quale traffico abbiamo su un’arteria stradale e, eventualmente, intervenire; oppure sapere qual è il consumo energetico di una struttura o quello relativo all’acquedotto. Insomma, questi fattori concorrono a determinare, in una logica di smart city, significativi cambiamenti».
Da che cosa dipende, allora, il successo di questi sistemi?
«Dal fatto che devono essere fatti bene: se così è, possono migliorare la vita, pensiamo per esempio ai semafori a chiamata per l’attraversamento pedonale; occorre che l’intero sistema che regola gli attraversamenti, sia pensato affinché, da zona a zona, persegua gli obiettivi utili».
Dal punto di vista dei costi?
«Se si riferisce ai costi di Internet posso assicurare che sono bassi, direi insignificanti; se per costi si riferisce, invece, ad alcuni “limiti”, c’è da dire che attraverso questi sistemi noi deleghiamo le scelte ad algoritmi che ormai fanno parte della nostra vita: sarebbe importante che chi li scrive spiegasse bene il loro funzionamento».
È dunque il futuro?
«Non solo non possiamo tornare indietro ma poi, francamente, oggi non si può certo dire che il funzionamento di un’auto elettrica sia paragonabile in peggio a un’auto tradizionale; le risorse per una smart city esistono, basta saperle utilizzare al meglio, certamente è impensabile tornare indietro».
IMT Alti Studi che ruolo ha in questo tuffo nel futuro delle nostre città?
«Noi abbiamo in atto un piano di collaborazione con il Comune di Lucca e con la Provincia; mettiamo a disposizione i nostri docenti, ingegneri ed economisti informatici, affinché le amministrazioni, attraverso la capacità di lettura e interpretazione dei dati, siano in grado di prendere le decisioni utili alla comunità; nei giorni scorsi, per esempio, abbiamo avuto un confronto con Geal per acquisire i dati relativi alle perdite: il nostro supporto per la città è presente e siamo ben felici di mettere a disposizione le nostre competenze».
E sulla sicurezza dei dati? «Le amministrazioni, naturalmente, dovranno essere attente a gestire nel migliore dei modi i dati a disposizione: i sistemi esistono, quindi nessuna paura per le nuove smart city».
Oltre 250 pubblicazioni su riviste internazionali
Il professor Rocco De Nicola è rettore di IMT Alti studi di Lucca dove è ordinario di informatica e dirige il laboratorio SySMA, coordinando il programma di dottorato in Systems science. Laureato in Scienze dell’informazione all’Università di Pisa, è PhD in Computer Science conseguito al dipartimento di informatica dell’Università di Amburgo.
Collabora, inoltre, con il Gran Sasso Science Institute (Gssi) dell’Aquila, dove ha anche coordinato il programma di dottorato in informatica. È stato professore ordinario all’Università di Firenze e alla Sapienza di Roma. In precedenza, ricercatore al Cnr di Pisa con esperienze di lavoro anche per Italtel a Milano e alla Olivetti a Pisa. Visiting all’Ècole normale supérieure di Parigi e all’Università Ludwig Maximilian di Monaco, nonché già visit scholar alla Microsoft Reaserch di Cambridge. Autore di oltre 250 pubblicazioni su riviste internazionali, figura nella lista ISI-Thomson dei ricercatori più citati al mondo (HiglyCited). Membro dell’«Academia Europaea», nel 2005 è stato nominato “Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana”.