Montecatini Terme – Frantoi, uliveti, campagna in fiore. E’ l’ultima frontiera del turismo post covid. I viaggi si accorciano e diventano sempre più green. Anche in questo la Valdinievole può giocare le sue carte, a cominciare dal Montalbano, zona vocata per l’«oro verde», vale a dire l’olio, ma anche le distese di campi di girasole in prossimità del Padule di Fucecchio meritano un viaggio.
La Toscana in fiore è il nuovo fenomeno turistico della regione capace di richiamare da maggio fino ad ottobre migliaia di visitatori tra colline e itinerari rurali attratti dalle tante iniziative ed attività didattiche organizzate dalle aziende agricole e dagli agriturismi che spaziano dai corsi di pittura ai laboratori sensoriali, dai picnic tra i fiori alle escursioni nelle coltivazioni a piedi o in bicicletta attraverso un percorso alla scoperta delle aziende agricole e delle loro produzioni.
Un viaggio tra colori, profumi e cartoline, tra dolci colline ed irripetibili paesaggi, scandito dal ritmo delle fioriture alla scoperta di quel nuovo mondo modellato dai contadini, immagine planetaria del Made in Tuscany. A dirlo sono Coldiretti Toscana e Terranostra Toscana.
«I campi fioriti sono nuove mete turistiche destinate ad una graduale e costante crescita grazie alla diversificazione delle attività resa possibile della legge sulla multifunzionalità da noi sostenuta, diventando così anche straordinari strumenti di promozione del territorio. – spiega Fabrizio Filippi, Presidente Coldiretti Toscana – Oggi il 70% delle aziende condotte da giovani svolge anche attività connesse all’agricoltura: non è azzardato affermare che la multifunzionalità ha rappresentato il volano principale del fenomeno noto come ritorno alla terra che si è dimostrato capace, più di ogni altro, di trattenere ma soprattutto attrarre tante nuove energie. Gli agricoltori hanno colto l’opportunità delle fioriture costruendo attorno alla loro stagionalità un turismo sostenibile fatto di semplicità, accoglienza ed iniziative. E’ una freccia in più nell’arco delle aziende agricole e della proposta turistica rurale regionale che deve ripartire dopo due anni di emergenza sanitaria».
E poi abbiamo l’olio, uno dei migliori della Toscana. «Nella nostra regione – dice ancora il presidente Filippi – ogni azienda, piccola o grande che sia, produce extravergine di grande qualità. Il turismo enogastronomico è la principale motivazione di viaggio e questo la dice lunga sull’importanza di diversificare ed adeguare l’accoglienza rurale alle nuove frontiere del turismo nell’era post-Covid».
Torna la Bto, dopo 2 anni di stop. Il tema centrale saranno le potenzialità virtuali del settore
La rassegna turistica Bto (Be Travel Online) ritorna in presenza dopo due anni di stop. Tema centrale della fiera, alla quale partecipano anche molti operatori montecatinesi, sarà il Metatourism, neologismo ad indicare le potenzialità virtuali, creative e di investimento del settore. Quattro i punti: ospitalità, cibo & vino, innovazione digitale e destinazione. «La tecnologia – spiegano i promotori – ci induce a cambiare varie modalità di approccio al viaggio: pagamenti, ricerca di info, rapporto con i luoghi, concetto di ospitalità. pubblicità, comunicazione. Partendo dalle principali problematiche del terzo settore verranno costruiti panel e percorsi formativi che restituiscano sia la necessaria visione, sia strumenti concreti per affrontarle». Appuntamento a fine novembre alla stazione Leopolda di Firenze.