Lucca – Un laboratorio all’avanguardia e studi approfonditi che riguardano la meccanica del contatto. In questo caso, l’attrito che lo pneumatico sviluppa durante il suo percorso sull’asfalto. È una nicchia di specialità quella che si sviluppa all’interno del Musam-Lab di Imt Alti Studi di Lucca. Uno dei tanti fiori all’occhiello che la prestigiosa scuola post universitaria ci ha abituati ad apprezzare. E che sta catalizzando, sempre di più, giovani ricercatori, italiani e stranieri, che la scelgono quale ateneo dove fare ricerca.
Il Musam-Lab è diretto dal professor Marco Paggi che lo coordina. Ma di questo progetto di cui parliamo, si occupa anche – coadiuvato da altri colleghi – Jacopo Bonari, un giovane di 31 anni laureato in Ingegneria civile strutturale all’Università di Pisa e, qui a Imt, “post doc” impegnato nella ricerca.
«Ci occupiamo della meccanica del contatto applicata a superfici scabre – spiega il ricercatore -; il contatto tra lo pneumatico e l’asfalto, anche a livello microscopico evidenzia caratteristiche di ruvidità: i nostri studi, applicano un codice di calcolo per simulare in modo semplificato l’attrito, con l’obiettivo di riprodurre al computer un setup sperimentale; il test valuta così il coefficiente di attrito tra pneumatico e asfalto, testa cioè la resistenza allo scorrimento».
L’obiettivo è quello di spostare la ricerca dal tradizionale lavoro di laboratorio, a modelli di calcolo che possono essere studiati al computer. Prosegue Bonari: «Gli studi da noi effettuati, si interfacciano con l’Università di Rijeka, in Croazia, alimentando così la ricerca e andando a implementare la banca dati relativa a questo specifico settore di studio riguardante l’attrito dello pneumatico con le superfici scabre».
Dal Musam-Lab dell’Imt Alti Studi di Lucca, prendono vita gli studi sulle interazioni tra superfici ruvide. Uno studio pubblicato sull’International journal of solids and structures, con i colleghi del Dipartimento di Mechanical Engineering dell’Imperial College di Londra, i ricercatori descrivono il nuovo metodo computazionale messo a punto per simulare al computer i problemi di contatto tra superfici ruvide e complesse.
«Il nostro progetto – conclude Jacopo Bonari – è partito oltre un anno fa e l’obiettivo è quello di arrivare a una, due pubblicazioni di articoli su riviste specializzate degli studi contenenti i nostri risultati. Il gruppo, coordinato dal professor Marco Paggi, vede la partecipazione di dodici persone impegnate, secondo le varie specializzazioni, in questo importante settore della ricerca».
Naturalmente, anche se non direttamente, gli studi condotti a Lucca in collaborazione con l’Università di Rijeka, concorrono al fine di determinare maggiore sicurezza nella circolazione stradale, pur questo ambito di studi non si occupi di asfalti drenanti, ma unicamente di meccanica del contatto.