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Home > Toscana > Siccità, in Toscana dispositivi per monitorare i guasti

Siccità, in Toscana dispositivi per monitorare i guasti

In un momento come quello di adesso è fondamentale per il Consorzio di Bonifica verificare dispersioni involontarie di acqua

Gaia Papi
20 Agosto 2022

Arezzo – La tecnologia arriva in aiuto per affrontare l’ultimo dei problemi che ci sta affliggendo: la siccità. Per il Consorzio di Bonifica la parola d’ordine è risparmio della risorsa. Per questo ha attivato un sofisticato sistema di telecontrollo, un monitoraggio attento delle reti che garantisce riparazioni tempestive e interventi 24 ore su 24 anche da remoto permettono all’ente di garantire, nelle aree servite, un servizio anti- spreco efficace ed apprezzato dalle imprese agricole.

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Lo racconta l’ingegner Pietro Brancaccio, che, coordinato dall’ingegner Lorella Marzilli, lavora con i colleghi Beatrice Conti e Francesco Trovato nel settore irrigazione. «Grazie ad un moderno sistema di monitoraggio e telecontrollo – spiega – siamo in grado di controllare le portate e le pressioni in rete. In caso di allert per guasto o rotture, possiamo intervenire immediatamente e arrestare la perdita. Tutto questo anche da remoto con un semplice smartphone, un tablet o un pc».

La rapidità di intervento è essenziale. Per fermare la perdita, risparmiare la risorsa ed evitare di arrecare danni alle colture. «Se non si agisce in fretta, si rischia di sprecare una quantità importante di acqua e di causare uno stress idrico alle piante. Di qui l’importanza di interrompere immediatamente il flusso, agendo sugli organi regolatori con comandi in rete. Per avere continuità nel servizio inoltre il Consorzio ha organizzato turni di reperibilità sulle 24 ore».

«Per fronteggiare emergenze che si ripetono è fondamentale strutturarsi, potenziando la distribuzione collettiva della risorsa, poco sviluppata in Toscana. E’ infatti lo strumento ideale per controllare i consumi, vigilare sul corretto utilizzo della risorsa, garantire continuità del servizio, contenere i costi, economici e ambientali», commenta la presidente del Consorzio Serena Stefani. E aggiunge: «Nonostante le temperature roventi e la prolungata scarsità di precipitazioni, la situazione è sotto controllo nei distretti irrigui gestiti dal nostro ente. Purtroppo sono in serie difficoltà le aree ancora non servite».

E prosegue: «Il Consorzio oltre a mantenere in perfetta efficienza i distretti esistenti, è al lavoro per potenziare le reti. Di recente ha avviato la realizzazione del distretto irriguo a Castiglion Fiorentino e si sta adoperando per intercettare le risorse da destinare alla realizzazione del Distretto n. 23. Il fondo di rotazione istituito dalla Regione Toscana ci dà una mano: consente infatti di sviluppare le progettazioni in modo da poter concorrere ai fondi messi a disposizione dagli strumenti di finanziamento nazionali ed europei. Lo sviluppo delle reti non si fermerà al 23. Le richieste infatti arrivano forti e pressanti anche da altre aree del comprensorio.

Il completamento dei distretti irrigui del Sistema Occidentale di Montedoglio, anche in vista del potenziamento delle capacità di invaso della Diga, rimane la priorità del Consorzio. L’allestimento di nuovi distretti, insieme all’adozione di strumenti per il risparmio della risorsa da promuovere in collaborazione con le organizzazioni professionali agricole e all’attuazione del piano laghetti, consegnato da ANBI al governo nazionale, potrebbe consentire all’agricoltura dell’Alto Valdarno di affrontare fenomeni climatici estremi senza gravi perdite di prodotto e produttività».

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